A Bolzano le promesse pre-elettorali si affollano: progetti che per anni languivano nei cassetti e che ora sembra vengano realizzati quanto prima: nuove strade, nuove piazze, nuovi parcheggi, il Virgolo 'Thunizzato', nuove piste ciclabili e nuove piste ghiacciate:quante cose vengono promesse prima delle elezioni. Ma è in tema di mobilità che si supera ogni fantasia, dalla funivia cittadina alla metropolitana di superfice allo spostamento dell'A22 in galleria.
Non è che non ci sarebbe più da scrivere o commentare sulle decisioni dei nostri amministratori comunali, ma lo schifo di decisioni mancate o prese solo a difesa dell’unica casta che conta a Laives, quella dei pochi contadini amici del ‘Luis’ sulle spalle di migliaia di cittadini e ormai troppo grande e non vale la pena perderci del tempo. E’ infatti questa casta che in questo comune detta legge e tramite il loro degno portavoce Georg Forti fanno il bello e il cattivo tempo. La marionetta Polonioli e tutto il resto della giunta fanno l’unica cosa che possono ancora fare: seguire i loro interessi privati, dato che non hanno più nulla da dire politicamente e ancor meno praticamente. Ridicole le polemiche sul segretario italiano o tedesco, roba per tenere buono il popolino. Ma hanno sbagliato anche in questo: a Laives non interessa proprio a nessuno se questo è di madrelingua italiana, tedesca o mandarina. Per farla breve: le vicende al Comune di Laives fanno tutte così schifo che verrebbe da emigrare. Ma ogni tanto ci riservano qualche sorriso. Come oggi dove sull’Alto Adige c’è un articoletto che ci illustra come l’assessore all’arredo urbano’ (che titolo: deve essere quello che ci ha costruito il monoblocco di fronte alla chiesa detto municipio che pare la stazione a valle di una funivia degli anni ’70?), ci abbia salvaguardato da un gravissimo pericolo in agguato nel comune di Laives: gli spigoli dei tavoli da Ping Pong. Da ricerche appaltate ad una ditta esterna sembra che di questi spigoli pericolosi ne esistano ben quattro per ogni esemplare. Alla domanda perché non siano stati messi dei tavoli da ping pong nel milionario superparco di via Marconi non è che l’assessore abbia detto ce ne siamo dimenticati ma provvederemo, no, ha risposto che lo ha fatto per salvaguardare l’incolumità degli abitanti di Laives dai pericoli che si nascondono dietro agli angoli dei tavoli da ping pong.
I pericoli per la salute dovuti ai veleni rilasciati dalle auto in via Kennedy non sono niente in confronto al pericolo di uno scontro fra un piccolo concittadino ignaro della mostruosità intrinseca nelle attrezzature per il tennis da tavolo.
Forse il nostro emerito assessore non sa che la dimensione delle palline da ping pong è aumentata proporzionalmente al giramento delle nostre quando dobbiamo sentire i nostri politici arrampicarsi sugli specchi prendendoci per cretini.
Quest’inverno speriamo che una piccola pallina di neve delle dimensioni di una pallina da ping pong parta dalla Vallarsa e una volta arrivata a Laives abbia le dimensioni giuste per sepellire i nostri politici in comune sotto una valanga di neve. Pensate che bel silenzio. Non verranno neanche le squadre di soccorso in quanto potrebbero con le pale ferire i nostri politici sepolti. E noi non vogliamo che si facciano male. Vero?
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