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b(l)ack panthers

all power to the people

IN QUESTI GIORNI NELLE CASSETTE POSTALI DEI CITTADINI DI LAIVES E DELLE SUE FRAZIONI SONO STATE RECAPITATE DUE LETTERE:

la prima firmata dagli esponenti de' "La civica" e la seconda,  arrivata tra ieri e l'altro ieri, curata da non meglio precisati sostenitori del progetto di cittadella.
Scorrendo le firme colpisce subito la presenza della sindaca, di mezza giunta comunale e di vari consiglieri di maggiornanza, così come la presenza dello stemma comunale.


L'uso dello stemma è regolamentato dallo statuto comunale e va concesso con apposita delibera. Non ci risulta che ciò sia avvenuto a meno che lo sportello del cittadino non sia stato aggiornato.
Si tratterebbe nel caso di un uso non lecito e per la qualità dei firmatari di una gravità inaudita. Questa giunta, dopo Il tentativo incostituzionale di riservare ai cittadini di Laives eventuali posti di lavoro che si creassero con l'arrivo del Suedtirol, dimostra una scarsa introezione delle regole democratiche.
D'altra parte la sindaca dovrebbe rappresentare tutti i cittadini ed invece si fa promotrice, insiene a mezza giunta e a parte della sua maggioranza, non di una sacrosanta operazione di informazione dei cittadini, ma di una campagna pubblicitaria di parte.
A scanso di equivoci è evidente che a tutti è possibile schierarsi, ma mischiare i ruoli istituzionali con quelli privati non ci sembra lecito. La lettera de' "La civica" è del tutto legittima e altrettanto lo sarebbe stata una da parte del PD piuttosto che dei Verdi. Non lo è invece per chi rappresenta un'istituzione che è di tutti. Insomma, soprattutto la sindaca avrebbe dovuto astenersi dal firmare quella lettera e avrebbe dovuto garantire un'informazione completa a tutti i cittadini con gli strumenti che l'amministrazione si è data nel corso degli anni o organizzando assemblee e favorendo un dibattito diffuso..
 
Se poi guardiamo alle motivazioni che hanno portato a questo enorme sforzo propagandistico, ci sembra che ci si dia la zappa sui piedi.
Affermare che si vuol sopperire alla mancanza d'informazione significa riconoscere le proprie responsabilità nell'aver escluso i cittadini da una partecipazione cosciente all'elaborazione di questo progetto.
Evidentemente non si è sicuri delle proprie ragioni e si teme ancor oggi il confronto preferendo invitare solo i propri sostenitori (l'invito alla festa è rivolto solo a loro!!), non per aprirsi al confronto, ma unicamente per cercare sostegno. Si tratta dunque anche questa di una pura operazione mediatica.
D'altra parte che le ragioni a favore della cosiddetta cittadella siano scarse lo si evince dai dieci punti del volantone distribuito con grande dispendio di denaro a tutte le famiglie di Laives: dei dieci punti che dovrebbero convincere a sostenere lo stadio, cinque sono opere già esistenti o comunque già previste e per il resto non sembra ancora esserci nulla di concreto:
  1. centro giovani e Black Box (esistente)
  2. bar, ristorante, pizzeria e bocciodromo (esistente)
  3. Campi da calcio già esistenti e pista di atletica (esistente)
  4. La pista ciclabile è un atto dovuto visto che era già previsto nel progetto della variante di Pineta. Che giri intorno ad uno stadio o si colleghi direttamente al vecchio campo Galizia non ci pare una grande novità
  5. Anche la zona ricreativa con biotopo è in parte dovuta a compensazione del tunnel della variante
  6. Il centro sportivo e di riabilitazione è invece una chimera per loro stessa ammissione. Si afferma infatti che Laives "può ambire ad ospitare tale impianto", ma questo vuol dire che per ora non c'è nulla di concreto.
  7. Sul liceo Toniolo si afferma che "aprirebbe nuovi orizzonti", ma nulla di pìù (Chi lo finanzia?)
  8. Sul centro o area commerciale nessuna novità e difficilmente un'area di 6-7.000 metri quadri può essere attrattiva rispetto, ad esempio, di un Twenty da 20.000 metri quadri
  9. Lo stadio e i campi di allenamento non sono a disposizione dei cittadini.
  10. Rimane il lido, ma sull'opportunità di spostarlo andrebbe aperto un ampio dibattito e comunque andrà autofinanziato.
 
Pubblichiamo anche  alcune considerazioni fatte a caldo sulla lettera de'"La civica"

Non si rende di certo un buon servizio ai cittadini quando si dicono delle mezze verità, si tralasciano gli argomenti più scomodi, si eludono le domande, si rifiuta il confronto e si oscura chi non la pensa come te.
In questi giorni sono state inviate 6.000 lettere a sostegno del progetto di stadio per il Suedtirol. Tutto legittimo, naturalmente, ma perché non si è scelto di fare un numero speciale del bollettino comunale e non ci si è aperti ad un confronto serio di fronte ai cittadini? Eppure anche questo era un punto forte del programma di questa maggioranza e aver deciso per la prima soluzione è già di per sé indice di un modo di intendere la politica ed del ruolo che si attribuisce ai propri amministrati.
 
Si è preferito dunque ricorrere ad un’operazione di marketing pubblicitario. L’ultima volta che si è adottata questa strategia è stato a  ridosso delle elezioni provinciali per invitare a votare il presidente Durnwalder, ironia della sorte massimo rappresentante dell’ala dei contadini. Oggi avviene a poca distanza di tempo da un incontro, di cui riferisce la stampa, tra i rappresentanti de’ “La civica” ed il presidente Baumgartner. Casualità?
 
La cosa che colpisce però ad una prima lettura è la mancanza assoluta di alcuni argomenti: si evita con cura, ad esempio, di menzionare la presenza di una discarica e della necessità di metterla in sicurezza. Si tratta di una questione di non poco conto sulla quale ci si gioca la credibilità ed invece, così come fatto dalla precedente amministrazione, si elude il problema tentando di tenerlo, per quanto possibile, in secondo piano.
Non si affrontano poi le questioni del coinvolgimento dei cittadini e degli interessi che girano intorno a quello che appare uno dei più grossi affari degli ultimi anni.
 
Ma veniamo con ordine ai contenuti della missiva.
 
“…potrà cambiare radicalmente l’immagine e l’assetto socio economico della nostra città”.
Chi governa ha gli strumenti ed il dovere di dimostrare la realizzabilità delle proprie affermazioni.
Quali sono gli scenari ipotizzabili? Si sono fatti degli studi o questa affermazione  vale esattamente quella di un qualsiasi avventore di un bar?
 
“Il cittadino ne diverrà protagonista attivo” Una volta deciso tutto? Il coinvolgimento o si ha dall’inizio di un percorso oppure è una presa in giro. Con quali modalità si intendono rendere “attivi” i cittadini? Sinora sono stati spettatori poco informati.
 
Già dal primo lotto, finanziato dalla Provincia con 11 milioni di euro, oltre a stadio e campi di allenamento si realizzeranno tutte le infrastrutture necessarie compresa una viabilità indipendente e un centro di riabilitazione per medicina sportiva. Questo, sarà solo il primo tassello del progetto” Dunque lido e cosiddetto biotopo non partiranno contemporaneamente!
Per quanto concerne invece il centro di riabilitazione sportiva qualcuno è in grado di dire cos’è esattamente, cosa ci si metterà dentro, con quali soldi verrà finanziato, se esiste almeno un minimo progetto? Finora sembra più un auspicio che una possibilità concreta.
 
“…è solo apparentemente privata, ma realisticamente è la squadra che per eccellenza rappresenta tutta l’economia provinciale
O è privata o non lo è! Non si può travisare la realtà. Che poi rappresenti tutta l’economia provinciale la prendiamo come una battuta.
 
“Gli interessi economici in gioco sono garanzia che gli sponsor riequilibreranno sempre la situazione, riportando la squadra nella categoria voluta, anche qualora la stessa dovesse retrocedere. Ulteriore garanzia il corposo investimento della Provincia”.
Sono proprio gli enormi interessi economici in gioco che dovrebbero consigliare maggiore cautela. Il caso Forti ne è solo un piccolo esempio e prima di procedere sarebbe opportuno capire chi si cela dietro quella fantomatica società di Londra che ha investito in terreni in Galizia. Infine è sperabile che la provincia non intervenga più altrimenti creeremmo un altro pozzo senza fondo che sottrarrà risorse ad altri settori più bisognosi di finanziamento.
 
“…l’area sportiva Galizia è già forza attrattiva”
Indimostrato ed indimostrabile. Il Toniolo è la foglia di fico con cui si cerca di giustificare lo stadio. Inoltre parliamo di un istituto privato che tale resterà e il timore che si prefiguri nuovamente un’operazione di finanziamento più o meno diretto di una scuola privata, mentre i nostri bambini della scuola pubblica sono nei container, è più che un’ipotesi!. E comunque dov’è il progetto? Chi lo costruirà? Con quali soldi?
 
“Un emendamento dell’UDC alla delibera di indirizzo politico sulla cittadella impegna Sindaco e giunta a prodigarsi in maniera che alle offerte di lavoro vengano privilegiati i residenti della nostra città”.
 Falso! L’emendamento ha messo in ridicolo tutta la maggioranza per aver concordato una disposizione con tutta evidenza incostituzionale e per di più irrealizzabile. Il consiglio lo ha modificato in un generico auspicio alla creazione di nuovi posti di lavoro.
 
Un rilancio occupazionale, così come anche un afflusso di visitatori produrrà benefici all’indotto locale, dal turismo al commercio”.
Tutto da dimostrare. Il ragionamento è contorto e si basa su una tesi errata. Sarebbe comunque interessante capire come vengono calcolati i 200 posti di lavoro di cui parla la sindaca in una recente intervista: Se si tratta di posti di lavoro completamente nuovi si indichino i settori precisi in cui verranno creati. Se invece ci si riferisce agli occupati dalla società calcistica occorre dire se si pensa di sostituire gli attuali dipendenti con forza lavoro nuova. Anche riferendosi al centro commerciale occorre precisare che molto spesso chi apre una nuova attività fa spesso ricorso a dipendenti propri e quindi in questa fase è impossibile fare previsioni. Forse sarebbe meglio pensare alla riqualificazione di via Kennedy che ad oggi segna il passo e per la quale non sembrano esserci idee condivise.
 
“Stadio, socializzazione, area protetta?” Quanta retorica!

“Laives non sarà più una “dèpendance” di Bolzano”  Chissà perchè se le zone limitrofe offrono così tante attrattive un turista dovrebbe venire a dormire a Laives. Chi lo fa sceglie Laives a prescindere dallo stadio ed invece richiede altre strutture a partire da quelle ciclabili che la nostra amministrazione, nonostante la presenza dei verdi, non è ancora riuscita a realizzare.

Modernizzazione? Cos’è la modernità per La civica? Sarebbe interessante aprire un dibattito e un confronto, magari anche con i verdi nostrani, per vedere che cosa dicono dell’idea di “Central park” con relativo parcheggio interrato a supporto del commercio del centro città” .

 “La Civica, dopo essere riuscita a cambiar volto a Pineta....” Ma non si sosteneva che Comitato e Civica fossero due cose diverse? Pineta esiste dal dopoguerra. A renderla il paese che è, hanno contribuito in molti, ad iniziare dai suoi abitanti che hanno dato vita ad uno straordinario esempio di solidarietà operaia. Allora né il Comitato, né “La civica” esistevano così come negli anni in cui sono nate le principali associazioni e quando sono stati portati i primi servizi. Il merito va ad una collettività sempre partecipe ed in grado di condizionare la politica, ma anche a quei partiti, spesso lontani da noi, ma a cui questo va riconosciuto. Gli indubbi meriti del comitato, non sono dunque esclusivi nemmeno nelle vicende più recenti e non possono comunque divenire l’alibi per pretendere  il consenso sulle proprie posizioni, sempre e comunque.
 

Rosario Grasso
Comitato per il referendum contro lo stadio


Da quando esordimmo l'11 giugno 2010 come primi e unici oppositori, ufficiali, della Cittadella dello Sport (ma non è vero, vedi qui ndr)con la frase "Anche Laives rischia di avere il proprio ponte sullo stretto: un'opera faraonica e bellissima nella sua magnificenza, futuristica per la sua utilizzabilità, ma concepita nel posto meno adatto ad ospitarla" ad oggi sono cambiate molte cose.

Ci troviamo oggi, forse per l'informazione che abbiamo fatto, forse per la forte determinazione che ci ha visti opporci, o semplicemente perché le sinapsi di molti si sono illuminate, ad una situazione paradossalmente capovolta. Opposizione che fa da maggioranza e maggioranza che fa da opposizione, sostenitori che camaleonticamente mutano in oppositori e oppositori che per grazia divina diventano sostenitori dalla parvenza giudaica. All'epoca partimmo col definire quest'opera come il nostro Ponte sullo Stretto, paragone non fu mai più azzeccato. La maggior similitudine sta proprio nell'agonia che accompagna entrambi i progetti, tempi lunghi dalla parvenza infinita, decisioni indecise e futuri incerti. Opere destinate alla magnificenza architettonica ma all'inutilità pubblica, simboli dell'evolversi della civiltà verso la futura archeologia.

Ed ora che succede? Si avrà una disfatta di Caporetto o una semplice resa incondizionata?

Le ultime notizie dal fronte vedono "La Civica", lista civica di Pineta, in prima linea pronta a calare sulle case alleate migliaia di volantini inneggianti allo stadio. Premonitore di un futuro roseo e prospero per la civiltà paesana, simbolo di grandezza e magnificenza.

Dietro le linee "nemiche", avanzano con coraggio e determinazione le truppe ribelli SVP pronte al contrattacco. Nel frattempo nel mezzo della linea nemica, alcuni hanno disertato non riconoscendosi più nei valori condivisi (Pro Laives - Udc).

I neutrali (PDL e Lega) per il momento pare sostengano la linea contro lo Stadio, consapevoli della possibile disfatta della quadruple alleanza.

Nel frattempo la quadruple alleanza (PD-IDV-Verdi-Civica) pare aver retto il fuoco incrociato, uscita indebolita dall'ultimo attacco sembra non voler mollare e continuare decisa sino alla vittoria finale. Una vittoria dall'esito incerto e dai tempi infiniti. Nel frattempo la popolazione come in tutte le guerre è quella che ne risente maggiormente con conseguente crescita del malumore e della rabbia. Riprendendo la frase di Reagan del 1987 diciamo: "Signora Sindaca, abbatta questo Stadio!"

di Paolo Castelli - Lista 5 stelle di Paolo Castelli - Lista 5 stelle

von Artur Oberhofer

Georg Forti ist angefressen: "Ich verstehe nicht, warum mich die Leute so sekieren", sagt der SVP-Vizebürgermeister von Leifers. Außerdem, so gibt er zu bedenken, gehe "diese Geschichte zu sehr ins Private".
Die Irritation ist verständlich. Denn in der Stadtgemeinde Leifers spielt eine Spekulationsgeschichte, in der es um mehrere Millionen Euro geht.
Es geht um eine komplexe Immobilien-Geschichte, in welcher der Vizebürgermeister und dessen Sohn eine Hauptrolle spielen.
Und es gibt prominente Komparsen.
Die Fakten: Die "Tageszeitung" hatte vor wenigen Wochen enthüllt, dass auch Georg Forti zu jenen Grundbesitzern in Leifers gehört, die vom Neubau eines Fußballstadions profitieren würden. Der Vizebürgermeister schränkte allerdings ein, dass er - Zitat - "nur einen ganz kleinen Flecken Grund, 0,2 Hektar" besitze, auf dem die Zufahrt zum Stadion errichtet werden soll. Das Grundstück habe er vor vier Jahren um 52.000 Euro gekauft. Im Falle einer Enteignung würde er 70 Euro pro Quadratmeter bekommen, so um die 80.000 Euro. Er würde also knapp 40.000 Euro verdienen.



Was Georg Forti nicht sagte: Eine Firma namens "Agricola Sciliar KG", an der unter anderem sein Sohn Hannes beteiligt ist, besitzt weitere vier Grundparzellen, sprich: Obstwiesen, die im Zuge des Stadionbaus und der urbanistischen Umgestaltung der Sportzone zu wahren Goldgruben werden dürften.
Der Succus: Sollte das Fußballstadion tatsächlich in Leifers gebaut werden, dann möchten die Verantwortungsträger auch das neue Mega-Schwimmbad in dieser Zone ansiedeln. Und siehe da: Die vier Grundparzellen - 180/9, 180/7, 180/3 und 180/10 -, auf denen das Schwimmbad entstehen könnte, gehören einer Firma namens "Agricola Sciliar KG". Es geht im konkreten Fall um eine Fläche von einem knappen Hektar.
Der mögliche Deal: Die Gemeinde enteignet den Grund aus öffentlichem Interesse, und sie gesteht den Grundeigentümern im Gegenzug Bauvolumen zu. Der Grund, der jetzt rund eine halbe Million Euro wert ist, wäre dann sechs Millionen Euro oder mehr wert.



Georg Forti sagt zwar, dass es irgendwann zu einer Kubaturverschiebung kommen könnte, aber da sei noch nichts spruchreif. "Da ist noch gar nichts fix, denn wir reden ja erst über den Bauleitplan", so der Vize bürgermeister.
Anders ein Insider: Ob es zu einer Kubaturverschiebung komme oder nicht, sei zweitrangig, ganz sicher würden die vier Obstwiesen irgendwann in eine Bauzone umgewidmet.
Brisant wird die Geschichte erst, wenn man weiß, wer in der Firma "Agricola Sciliar KG" sitzt, die am 17. November 2009 in das Handelsregister eingetragen worden ist.
Da ist einmal Hannes Forti, der Sohn des Vizebürgermeisters , der als Komplementär aufscheint. Als Kommanditist scheint ein Landwirt namens Robert Cazzanelli auf. Cazzanelli ist in Leifers als untriebiger Grund-Käufer und -Verkäufer bekannt.
Außerdem sind zwei Firmen an der "Agricola Sciliar KG" des Hannes Forti beteiligt: Eine Firma namens "Sciliar GmbH" sowie eine Firma namens "Horne Tyrol" GmbH.



Sieht man sich den Handelskammerauszug der Firma "Sciliar GmbH" an, kommt man drauf, dass diese Firma zu 82 Prozent einer Firma "Horne GmbH" mit Sitz in der Galileistraße 4 in Bozen gehört. Die restlichen Anteile von 18 Prozent hält eine Firma namens "Berkeley Investments 2000 Limited" mit Sitz am Berkeley Square 20 in London. Hier tut sich bereits ein erster Fragenkomplex auf: Warum kauft eine Londoner Investementfirma in Leifers eine Obstwiese? Wer steckt hinter dieser Firma? Bei der zweiten Firma, die an der"Agricola Sciliar KG" beteiligt ist, handelt es sich um die "Horne Tyrol GmbH". Diese gehört zu 51 Prozent wiederum jener "Horne GmbH" mit Sitz in der Galileo-Galileistraße Nr. 4 in Bozen, an der auch die mysteriöse Londoner "Berkeley Investements 2000 Limited" beteiligt ist.
Die restlichen Anteile an der "Horne Tyrol GmbH" halten zwei Teilhaber mit klingenden Namen:45 Prozent der Anteile an der "Horne Tyrol GmbH" kontrolliert nämlich die "Rubner Immobilien GmbH" mit Sitz in der Vittorio-Veneto-Straße 69 in Brixen. Und als Gesellschafter - mit vier Prozent Anteilen - scheint auch ein gewisser Hansjörg Bergmeister auf.
Hansjörg Bergmeister ist nicht irgendwer.
Interessant ist diese personelle Konstellation auch deswegen, weil Hansjörg Bergmeister erst vor wenigen Wochen von seinem Amt als Präsident der Volksbank "gegangen" worden war. Der Grund: Ein Interessenskonflikt. Unter der Regie Hansjörg Bergmeisters sollen Kredite an ImobilienfIrmen vergeben worden sein, an denen auch die "Rubner Immobilien GmbH" beteiligt war. Der Interessenskoflikt, der ihm den prestigevollen Job an der Spitze der Volksbank gekostet hat, hatte darin bestanden, dass Hansjörg Bergmeister seit 1980 als Manager bei der Rubner-Gruppe arbeitete, er war jahrelang Präsident der Rubner-Holding, und heute sitzt Bergmeister in mehreren Unternehmen der Rubner-Holding als Aufsichtsrat.
Es gab also mehr als nur ein Naheverhältnis zwischen dem Volksbank Präsident und der Rubner-Holding. Dass Hansjörg Bergmeister sogar gemeinsam mit der "Rubner Immobilien GmbH" in einer Firma, in der "Horne Tyrol GmbH", sitzt, dürfte den Volksbank-Verantwortlichen, die den Präsidenten "abgeschossen" haben, noch gar nicht bekannt gewesen sein.



Auch wenn Georg Forti einen Spekulationshintergrund hartnäckig bestreitet, deutet alles auf ein von langer Hand vorbereitetes Mega-Geschäft hin.
Wenn es nicht um knallharte Interessen ginge, bestünde, erstens, keine Notwendigkeit, die Firmen so kompliziert zu verschachteln, wie es die Protagonisten schlussendlich getan haben. Auch die Präsenz der mysteriösen InvestmentfIrina aus dem Vereinigten Königreich müsste den Verantwortlichen in der Gemeinde zu denken geben. Warum interessiert sich eine Londoner Firma für Obstwiesen im Kaff Leifers? Wenn dann auch noch der Sohn des mächtigen Vizebürgermeisters in einer Gesellschaft sitzt, an der mit der "Rubner Immobilien GmbH" ein Branchen-Riese und mit Hansjörg Bergmeister einer der (ehemals) mächtigsten Banken-Männer des Landes beteiligt sind, darf man annehmen, dass sich diese Herrschaften sehr wohl Gedanken darüber gemacht haben, wie sie aus vier Obstwiesen (mit etwas mehr als 8.000 Quadratmetern), die derzeit knapp 600.000 Euro wert sind, sechs Millionen Euro machen können. In etwa so viel wären die 0,8 Hektar als Baugrund wert.
Georg Forti bestreitet gegenüber der "Tageszeitung" jedweden Spekulations-Hintergrund. Der Vizebürgermeister sagt auch, er habe "mit der, Rubner Immobilien GmbH, nichts zu tun". Und Georg Forti wiederholt, dass er es leid sei, "immer sekiert zu werden ... ".

Quelle: Die Neue Südtiroler Tagezeitung vom 23. November 2010



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Vi lamentate che in una città come Laives non ci sia nemmeno un discount, così per fare una spesa economica dovete prendere la macchina per andare nei centri vicini (Pineta, Bronzolo, Egna, Bolzano).

Mugugnate e vi lamentate per i prezzi e le tasse che aumentano, per l'addizionale regionale e comunale.

Vi arrabbiate per la 'tassa' sull'immondizia che aumenta mentre il servizio peggiora e dovete prendere la macchina per svuotare l'immondizia perchè tolgono i cassonetti verdi e quelli per il cartone, in compenso avete una bellissima tessera 'bancomüll'.

Imprecate quando nei fine settimana a piedi cercate di attraversare via Kennedy dove vengono spenti i semafori per far passare l'orda di turisti; vi lamentate della mancanza di alternative alla statale 12 anche quando questa verrà dismessa (vedi San Giacomo).

Vi lamentate di dover portare i vostri figli a giocare a calcio in macchina fino a Vadena (dovendo fare un giro turistico per Bronzolo, grazie alla lungimiranza dei vostri amministratori) perché il Galizia è 'occupato' dai campioni dell'FC Südtirol.

Urlare 'vergogna' a gran voce quando siete costretti fermi da mezz'ora per dei lavori (a San Giacomo) che durano quasi un anno per un altro pezzettino di ciclabile che non serve a nessuno (un altro pezzo di quel'puzzle' di ciclabili che a Laives non potrà mai essere ultimato perché 'ideato' senza capo né coda).

Dite che l'Europa e l'Alto Adige è coperto da piste ciclabili ma l'unica città dove non esiste un collegamento ciclabile né coi comuni limitrofi né con la ciclabile provinciale è Laives. Grazie ai nostri rappresentati comunali.

Imprecate alla fermata dell'autobus quando come spesso succede l'autobus salta qualche corsa, il primo autobus utile poi viene assalito e stracarico arriva a destinazione anche con più un'ora di ritardo; ma sui quotidiani il signor Degli Zotti (CDA SASA) ci spiega che tutto funziona perfettamente e il 'vero' sindaco Forti si lamenta (anche lui) della circolare interna che funziona male (in verità è da più di un lustro che circola semideserta), ma si dimentica che è stato lui a lavori della circonvallazione di Pineta finititi accorgersi di essersi 'dimenticato' gli autobus; aveva forse altri interessi più importanti da seguire?

Vi lamentate della mancanza di orti per anziani e non anziani, della mancanza di spazi verdi e passeggiate degne di questo nome: all'amministrazione, infatti, non interessa costruire spazi verdi se non ci sono dietro appalti e interessi milionari.

Imprecate, brontolate e vi lamentate ma quando avete la scheda elettorale in mano votate i soliti noti.

A Laives come in Italia con una sola differenza: in Italia votate Berlusconi e Berlusconi vi governa, a Laives sia che votiate centro-destra che centro-sinistra a governarvi ci pensa poi come sempre la Volkspartei. E poi hanno anche la faccia tosta di dirvi che Laives è sempre stata penalizzata negli ultimi anni, come compensazione beccatevi lo stadio per l' FC Südtirol. E' proprio vero: è il calcio il nuovo oppio dei popoli.

E il referendum pro e contro lo stadio ve lo potete scordare. Viene di nuovo da chiedersi quali interessi siano in gioco, di sicuro non quelli dei cittadini comuni di Laives.

Stop ABD

Stop Airport Bozen