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b(l)ack panthers

all power to the people

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A Bolzano le promesse pre-elettorali si affollano: progetti che per anni languivano nei cassetti e che ora sembra vengano realizzati quanto prima: nuove strade, nuove piazze, nuovi parcheggi, il Virgolo 'Thunizzato', nuove piste ciclabili e nuove piste ghiacciate:quante cose vengono promesse prima delle elezioni. Ma è in tema di mobilità che si supera ogni fantasia, dalla funivia cittadina alla metropolitana di superfice allo spostamento dell'A22 in galleria.

Ciò che colpisce favorevolmente è la varietà e la fantasia di questi progetti anche se in gran parte si riveleranno per quel che sono : illusioni 'elettorali'.

Noi a Laives non abbiamo neanche fantasia ed illusioni. Decenni di promesse non mantenute ci hanno abituato a volare basso. Perciò sappiamo che anche i prossimi cinque anni non ci porteranno niente di nuovo. Nessuna chiusura del traffico a San Giacomo e ancor meno nel centro di Laives; niente ciclabile degna di questo nome tra Laives e Bolzano o fra le frazioni; nessun aumento delle corse degli autobus dato che il nostro rappresentante nel CDA della SASA dice che non ce n'è bisogno (curioso che proprio Beppe Grillo appoggi proprio questo tipo di 'vecchi' politici).

Insomma niente sogni per Laives. Ci sarà la solita giunta 'italiana' ma a comandare sarà ancora e sempre la SVP.

Appoggio Rosario Grasso perché è l'unico che ha fatto opposizione seria in consiglio comunale senza praticare la solita politica clientelare in uso nel nostro paese e anche nel nostro comune.

Appoggio Rifondalaives perché non dobbiamo perdere la capacità di sognare, di immaginarci una città più vivibile.

Mi sono candidato perché questo mondo stà andando verso il baratro e non voglio farmi rimproverare dai miei figli di non aver almeno provato nel mio piccolo a cambiarlo, a renderlo più umano.

peter bradelj, Rifondalaives



Non è che non ci sarebbe più da scrivere o commentare sulle decisioni dei nostri amministratori comunali, ma lo schifo di decisioni mancate o prese solo a difesa dell’unica casta che conta a Laives, quella dei pochi contadini amici del ‘Luis’ sulle spalle di migliaia di cittadini e ormai troppo grande e non vale la pena perderci del tempo.leiferer palle E’ infatti questa casta che in questo comune detta legge e tramite il loro degno portavoce Georg Forti fanno il bello e il cattivo tempo. La marionetta Polonioli e tutto il resto della giunta fanno l’unica cosa che possono ancora fare: seguire i loro interessi privati, dato che non hanno più nulla da dire politicamente e ancor meno praticamente. Ridicole le polemiche sul segretario italiano o tedesco, roba per tenere buono il popolino. Ma hanno sbagliato anche in questo: a Laives non interessa proprio a nessuno se questo è di madrelingua italiana, tedesca o mandarina.  Per farla breve: le vicende al Comune di Laives fanno tutte così schifo che verrebbe da emigrare. Ma ogni tanto ci riservano qualche sorriso. Come oggi dove sull’Alto Adige c’è un articoletto che ci illustra come l’assessore all’arredo urbano’ (che titolo: deve essere quello che ci ha costruito il monoblocco di fronte alla chiesa detto municipio che pare la stazione a valle di una funivia degli anni ’70?), ci abbia salvaguardato da un gravissimo pericolo in agguato nel comune di Laives: gli spigoli dei tavoli da Ping Pong.  Da ricerche appaltate ad una ditta esterna sembra che di questi spigoli pericolosi ne esistano ben quattro per ogni esemplare. Alla domanda perché non siano stati messi dei tavoli da ping pong nel milionario superparco di via Marconi non è che l’assessore abbia detto ce ne siamo dimenticati ma provvederemo, no, ha risposto che lo ha fatto per salvaguardare l’incolumità degli abitanti di Laives dai pericoli che si nascondono dietro agli angoli dei tavoli da ping pong.

I pericoli per la salute dovuti ai veleni rilasciati dalle auto in via Kennedy non sono niente in confronto al pericolo di uno scontro fra un piccolo concittadino ignaro della mostruosità intrinseca nelle attrezzature per il tennis da tavolo.

Forse il nostro emerito assessore non sa che la dimensione delle palline da ping pong è aumentata proporzionalmente al giramento delle nostre quando dobbiamo sentire i nostri politici arrampicarsi sugli specchi prendendoci per cretini.

Quest’inverno speriamo che una piccola pallina di neve delle dimensioni di una pallina da ping pong parta dalla Vallarsa e una volta arrivata a Laives abbia le dimensioni giuste per sepellire i nostri politici in comune sotto una valanga di neve. Pensate che bel silenzio. Non verranno neanche le squadre di soccorso in quanto potrebbero con le pale ferire i nostri politici sepolti. E noi non vogliamo che si facciano male. Vero?





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A Laives a parole ci si tronfia di incentivare il trasporto pubblico ma in pratica è da anni che il servizio più usato dai laivesotti, quello della Sasa per Bolzano, sta peggiorando.
In compenso ci si impunta da un decennio su una linea circolare che non viene utilizzata; ormai i bambini scommettono ridendo, quando vedono passare la linea circolare, sulla presenza di un passeggero o meno nell'autobus: inutile dirvi che di solito sono deserti ed è quindi difficile trovare un bambino disposto a scommettere contro. Solo i politici non lo vogliono capire: lasciano circolare gli autobus vuoti e fanno togliere corse agli autobus affollati: questa è la filosofia di chi non conosce un autobus dall'interno. L'importante è apparire: bisogna notare l'importanza per il comune di Laives della presenza di una bella 'circolare'.
Il colmo si raggiunge quando si legge sui giornali e giornaletti di propaganda comunale stampati a nostre spese sulla costruzione di 'ulteriori piste ciclabili'. Quello che non abita a Laives pensa: però che belle le piste ciclabili, deve essere proprio una cittadina a misura d'uomo, di ciclista, come Bolzano. La verità è che sfido chiunque a nominarmi un unico percorso ciclabile protetto degno di questo nome in questo comune.
Vivere a Laives e lavorare a Bolzano è una tradizione per molti laivesotti. Molti potrebbero anche prendere la bicicletta per andare a lavorare, soprattutto durante la bella stagione. Ma il comune di Laives non è riuscito in un decennio ad offrire un percorso per allacciarsi alla ciclabile provinciale che da Bolzano arriva fino a Trento. Per chi vuole andare a Bolzano le alternative ad oggi sono o la trafficata strada normale o, se vuole andare a raggiungere la ciclabile, allungare il percorso di cinque - sei chilometri e andare verso Sud fino al ponte di Vadena per poi ritornare poi verso Nord a Bolzano. Certo che 5-6 chilometri in SUV o in Jeep o in Audi non sono niente, ma se uno vuole andare a lavorare e sceglie la bicicletta come alternativa questi chilometri (una decina fra andata e ritorno) diventano troppi. Ma in comune cosa fanno? A leggere i giornaletti minculpop stanno pensando a costruire 'ulteriori' piste ciclabili.
Zero più ulteriori (di zero) fa ancora zero: vergogna!

Stop ABD

Stop Airport Bozen